Pubblicato il 29 Luglio 2022

Il timore è che ulteriori discussioni possano portare alla decadenza del provvedimento

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Le professioni italiane, aderenti al Comitato Unitario delle Professioni e alla Rete Professioni Tecniche, ribadiscono la necessità di approvare, prima della fine della legislatura, il testo sull’Equo compenso, come richiesto in diverse note inviate alla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, al Presidente della 2ª Commissione permanente (Giustizia) del Senato Andrea Ostellari e ai Presidenti dei Gruppi parlamentari del Senato.

L’Associazione ProfessionItaliane ha ricordato di essere stata, nella passata legislatura, tra i promotori di importanti iniziative, tra cui una manifestazione nel novembre 2017 al teatro Brancaccio in Roma, con la partecipazione dei partiti presenti in Parlamento, che consentirono, nel dicembre di quell’anno, l’approvazione della prima normativa sull’Equo Compenso per i professionisti. Tale norma, però, necessitava di modifiche significative. Quindi nella nuova legislatura furono presentati disegni di legge, dopo un iter lungo e complesso, si sono concretizzati nel testo approvato dalla Camera dei Deputati e dalla Commissione Giustizia del Senato, ora all’attenzione dell’Aula del Senato.

Essa ritiene utile apportare ulteriori modifiche, peraltro proposte con appositi emendamenti durante il passaggio alla Camera, in particolare quello relativo all’ampliamento della committenza tenuta al rispetto dei principi dell’Equo compenso. Tuttavia, allo stato attuale ritiene sia prioritaria ed indispensabile l’approvazione definitiva del provvedimento nella stesura attuale senza modifiche, dato che ulteriori discussioni porterebbero quasi certamente alla decadenza del provvedimento.

I professionisti italiani attendono da troppo tempo l’approvazione di un testo organico e completo sulla materia, per cui non possono permettersi di perdere questa irrinunciabile occasione. Gli ulteriori miglioramenti, che possono riguardare sia le proposte della RPT che quelle presentate da professioni non ordinistiche, potranno essere apportate in occasione della formulazione di futuri provvedimenti legislativi.

In conclusione, ProfessionItaliane chiede la rapida approvazione, prima della fine delle legislatura, del testo già approvato in sede redigente in Commissione Giustizia.