Pubblicato il 26 Ottobre 2023

1923-2023

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Ormai da diversi anni molti di noi professionisti si interrogano su quale dovrà essere il futuro del sistema ordinistico, in particolare quello che regola gli ingegneri italiani. Ci domandiamo come strutturare l’attività degli Ordini in modo che possano rispondere al meglio alle esigenze degli iscritti, in un mondo contemporaneo che procede ad altissima velocità e che determina continui cambiamenti. In altre parole, progettiamo la casa che nei prossimi anni ospiterà le vecchie e nuove generazioni di ingegneri italiani. Nel volgere lo sguardo in avanti, tuttavia, non possiamo ignorare gli avvenimenti del passato. Non possiamo, ad esempio, evitare di chiederci perché, ad un certo punto, gli ingegneri italiani avvertirono l’esigenza di creare un loro Albo e quali e quante battaglie politiche dovettero affrontare per raggiungere i loro obiettivi. Come e perché si arrivò alla creazione dell’Ordine, del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dei Consigli di altre professioni. Quali sfide si ponevano allora gli ingegneri italiani e cosa fecero concretamente per vincerle. Quali sono state, nel corso degli ultimi cento anni, le maggiori esigenze degli iscritti all’Albo, cosa è stato fatto per soddisfarle e quali analogie si riscontrano con la realtà contemporanea. La risposta a queste ed altre domande offre, a chi è chiamato ad assumere la responsabilità del governo del sistema ordinistico, importanti elementi per comprendere quali potranno essere le migliori strategie per affrontare le prossime sfide della categoria.

Buona lettura!

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