Pubblicato il 15 Luglio 2025

Ingegneria al femminile: cosa raccontano oggi i dati su formazione e lavoro

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Negli ultimi anni, la presenza femminile nel mondo dell’ingegneria italiana ha registrato una crescita costante, delineando un cambiamento significativo in un settore storicamente dominato dalla componente maschile. Secondo gli ultimi dati analizzati dal Centro Studi della Fondazione CNI, nel 2024 le donne in possesso di una laurea in ingegneria sono oltre 340mila, pari al 27,8% del totale dei laureati nelle stesse discipline.

Università: le scelte che cambiano

L’interesse femminile per l’ingegneria è in costante aumento: il 7% delle laureate italiane ha intrapreso questo percorso. Il dato risulta ancora più significativo se si considera che quasi il 60% delle donne ingegnere ha meno di 45 anni, segno di un fenomeno recente e in espansione.

Nell’anno accademico 2023/24, il 28,1% degli immatricolati ai corsi di laurea in ingegneria era di genere femminile: un valore mai raggiunto prima.

Le studentesse si concentrano soprattutto nella classe L-9 Ingegneria industriale e nella L-8 Ingegneria dell’informazione, ma mostrano una preferenza marcata per gli indirizzi civili e ambientali. In particolare, nelle lauree a ciclo unico in Architettura e Ingegneria edile-architettura, le donne rappresentano quasi due terzi degli immatricolati.

Guardando ai corsi di laurea magistrale, la quota femminile si mantiene stabile tra il 30 e il 31%. Le laureate sono numerose soprattutto nei percorsi in Ingegneria gestionale (1.615, pari al 37,1% del totale), Ingegneria biomedica (1.325) e nei corsi a ciclo unico in Architettura e Ingegneria edile-architettura (1.098). In questi ultimi due casi, le donne costituiscono addirittura la maggioranza assoluta dei laureati, arrivando a rappresentare quasi i due terzi nel caso dell’ingegneria biomedica.

Anche nei corsi magistrali in Ingegneria chimica (48,1%), Ingegneria dei sistemi edilizi (47,3%) e Ingegneria per l’ambiente e il territorio (44,6%), la componente femminile è rilevante, confermando una maggiore propensione verso gli indirizzi civili e ambientali.

Occupazione: tassi alti, ma resta il gender pay gap

Il titolo in ingegneria continua a garantire ottime opportunità di inserimento nel mercato del lavoro. Tre laureate su quattro risultano occupate, con picchi di occupazione vicini all’87% nelle regioni del Nord Est. Le laureate in ingegneria industriale e dell’informazione, in particolare, presentano un tasso di disoccupazione inferiore al 3% a un anno dal titolo, più basso addirittura di quello rilevato tra i colleghi uomini.

Tuttavia, il gap retributivo rimane. A cinque anni dalla laurea, le donne ingegnere guadagnano ancora in media il 12% in meno rispetto agli uomini nei settori dell’architettura e dell’ingegneria civile, mentre il divario si riduce al 6% nei settori industriale e dell’informazione.

Le iscrizioni all’Albo: numeri in crescita

Anche l’Albo professionale degli Ingegneri riflette questo trend positivo: nel 2025, le donne rappresentano il 17,4% degli iscritti, un dato quasi raddoppiato rispetto al 2007.

Gli Ordini della Sardegna, delle Marche e dell’Umbria si confermato quelli con la percentuale più elevata di donne tra gli iscritti (oltre il 22%).

La crescita si mantiene costante, seppure con un lieve rallentamento rispetto agli anni precedenti.

Conclusioni

I numeri raccontano una trasformazione in atto: sempre più donne scelgono l’ingegneria come percorso formativo e professionale, contribuendo a un settore più inclusivo, dinamico e ricco di prospettive. Le sfide da affrontare restano, soprattutto in termini di equità retributiva, ma i segnali sono incoraggianti. Il futuro dell’ingegneria parla sempre più anche al femminile.

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Consulta e scarica l'indagine del Centro Studi

È possibile riprodurre, distribuire, divulgare i dati purché venga citata la fonte: Elaborazione del Centro studi Fondazione CNI, 2025