Pubblicato il 01 Ottobre 2025

Il nuovo report del Centro Studi CNI sui laureati 2024 mette in luce tendenze e cambiamenti che ridisegnano la professione.

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Quale direzione sta prendendo la formazione degli ingegneri in Italia?

I dati del 2024, analizzati dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, delineano un quadro in movimento: calano, seppur di poco, i laureati magistrali, si riduce il numero di laureati nei corsi di ingegneria civile e cresce il peso delle università telematiche. Un segnale chiaro che la professione sta entrando in una nuova fase.

Uno dei cambiamenti più evidenti riguarda l’andamento tra i diversi livelli di studio. Nel 2024 il numero di laureati di primo livello cresce, mentre quello dei laureati magistrali cala leggermente, portando la loro incidenza sul totale delle lauree di secondo livello al di sotto del 15%: il valore più basso registrato nell’ultimo decennio. Un dato che conferma una trasformazione strutturale nel percorso formativo degli ingegneri.

Parallelamente, si osservano variazioni importanti nei settori di specializzazione. L’ingegneria gestionale consolida la propria leadership con oltre 4.500 laureati magistrali, pari al 17% del totale, mentre l’ingegneria civile continua a ridursi, scendendo per la prima volta sotto quota 5.000. Anche indirizzi consolidati come ingegneria meccanica e ingegneria informatica registrano leggere contrazioni, segnale di un progressivo spostamento verso percorsi percepiti come più innovativi e trasversali.

Non meno significativa è la crescita delle università telematiche. Nel 2024 tre atenei online (eCampus, Mercatorum e Pegaso) figurano tra i primi dieci in Italia per numero di laureati in ingegneria. Questa evoluzione amplia l’accesso agli studi e ridisegna i flussi migratori interni: sempre più studenti, soprattutto nel meridione, scelgono di rimanere nel proprio territorio di origine, senza la necessità di trasferirsi in grandi poli universitari.

Il report evidenzia inoltre un cambiamento nel profilo dei laureati. La componente femminile raggiunge il 31% del totale, la quota più alta mai registrata. In alcuni corsi, come l’ingegneria biomedica e l’ingegneria edile-architettura, le donne rappresentano addirittura la maggioranza, segno di una crescente inclusività della professione.

Nel complesso, i numeri del 2024 mostrano un sistema formativo che conserva la sua rilevanza strategica per il Paese, ma che allo stesso tempo evolve, rispondendo alle nuove esigenze degli studenti e alle opportunità offerte da modalità di apprendimento sempre più diversificate.

Quelli presentati sono solo alcuni degli spunti offerti dal nuovo report del Centro Studi CNI.

Per conoscere tutti i dati e approfondire i trend che stanno ridisegnando il futuro dell’ingegneria, ti invitiamo a leggere il documento completo.

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Consulta e scarica l'indagine del Centro Studi

È possibile riprodurre, distribuire, divulgare i dati purché venga citata la fonte: Elaborazione del Centro studi Fondazione CNI, 2025